Copre una superficie di 7.442 ettari: il territorio ricade nei comuni di Assisi, Nocera Umbra, Spello e Valtopina.
II Parco comprende interamente l'area del monte Subasio e la città di Assisi. Per tale motivo e per il fatto che tutto il monte è ricco di memorie francescane, di romitori, di rifugi in cui i confratelli del Poverello di Assisi si rifugiavano in preghiera, è anche considerato il Parco di San Francesco.
L'AMBIENTE
Dal punto di vista vegetazionale si distinguono tre zone: una, quella più in basso, è contraddistinta da estese coltivazioni di olivi.
La fascia mediana presenta boschi di latifoglie tra cui emergono la lecceta dell'Eremo delle Carceri e la faggeta di Macchione.
La parte alta è contraddistinta da boschi di aghifoglie e da pascoli montani.
Tra le specie faunistiche, tutte ampiamente rappresentate, si registra soprattutto una grande varietà di uccelli.
LE SORGENTI DI TRABOCCO
Sono cosl chiamate le fonti che si aprono lungo il fianco del monte e che hanno origine dai calcari del Subasio.
Qui la permeabilità dei terreni permette di accogliere le precipitazioni meteoriche e poi restituirle più a valle sotto forma di sorgenti. Le loro acque, generalmente, confluiscono nel torrente Chiona e nel Tescio.
I MORTARI E I FENOMENI CARSICI
II Subasio è caratterizzato da evidenti fenomeni carsici che danno luogo a doline, fessurazioni, affossamenti e cavità sotterranee.
Tra queste ci sono i mortari, avvallamenti a forma di conca.
I principali sono il Mortaro Grande, il Mortaiolo e il Mortaro delle Trosce.
Presso l'eremo delle Carceri si trova un orrido, pure di origine carsica, così come lo sono le numerose grotte che si aprono lungo il fianco del monte e che furono frequentate dagli eremiti.
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"Umbria...Cuore verde d’Italia. Umbria delle acque e dei Parchi, Agenzia di Promozione turistica dell'Umbria, Perugia, p. 72, per gentile concessione.