San Giustino (Pg). San Giustino vanta fra le sue frazioni un caso unico in Italia: la Repubblica di Cospaia. La vicenda narra di un minuscolo lembo di terra in cui gli abitanti che vi risiedevano riuscirono a conquistare la libertà non attraverso violente lotte o con sanguinose battaglie, non per cruenti colpi di stato o loschi intrighi di palazzo, ma più semplicemente a causa di una banale svista topografica.
Nel 1441 infatti, causa un errore nel tracciare i confini tra lo Stato della Chiesa e la Repubblica Fiorentina, Cospaia rimase senza governo e divenne una specie di porto franco per l’esercizio del contrabbando fin quando nel 1826 fu soppressa e il territorio venne quasi interamente incorporato nello Stato Pontificio.
Gli abitanti della piccola repubblica ebbero la lungimiranza di proclamarsi subito indipendenti e tali rimasero per quasi quattro secoli. Senza leggi scritte, senza capi, senza soldati e senza dazi fecero ottimi affari sia con il Granducato di Toscana che con la Chiesa, distinguendosi soprattutto nella coltivazione del tabacco, altrove proibito.
Fu così che Cospaia, in virtù dell’autonomia di cui godeva, fu una delle prime contrade italiane ad intraprendere la coltivazione, la manipolazione e lo smercio agli stati vicini del tabacco.
In poco tempo, la Repubblica di Cospaia divenne la vera e propria Capitale del tabacco, un luogo in cui la libertà venne assunta quale massimo valore dagli abitanti, tanto che sull’architrave della piccola chiesa troviamo ancora oggi quello che si può considerare il motto che per secoli ha guidato la popolazione: Perpetua et firma libertas.