Torgiano, rifondata ex novo (1276) dal Comune di Perugia sui resti di un insediamento romano distrutto dai Goti nel 517, ebbe una certa importanza come roccaforte dominante uno dei principali ponti sul Tevere,
Pontenuovo, dove si ergeva una torre abbattuta nel corso della seconda guerra mondiale. Nel 1500 il castello fu saccheggiato dalle soldatesche spagnole al seguito di Cesare Borgia e divenne poco dopo feudo degli Baglioni di Perugia.

Nel 1540, durante la Guerra del Sale, che sottometterà Perugia al Papato, Ascanio Della Corgna e Andrea d’Arezzo vi resistettero a lungo all’assedio delle truppe pontificie di Pierluigi Farnese. A testimonianza di quel periodo è rimasta integra la
torre di avvistamento fuori dal borgo, la
Torre di Guardia (o Baglioni) e gran parte delle sue
mura difensive.
Da sempre territorio di coltura dell’
olio e del
vino, negli ultimi decenni, Torgiano si è sempre più
specializzata nella viticoltura, tanto da guadagnarsi, prima in Umbria, nel 1968 l’appellativo
D.O.C. ed in seguito
D.O.C.G. 
L’
affermazione dei suoi vini, anche in campo internazionale, l’ha portata a diventare
meta di un turismo, anche d’elite, oltre a
luogo di manifestazioni legati al vino, quali il
Banco d’Assaggio dei Vini d’Italia in Novembre, che vede presenti i più preparati enologi e giornalisti internazionali,
i Vinarelli (durante l’Agosto Torgianese), durante i quali gli artisti partecipanti realizzano le loro opere utilizzando il vino per diluire i colori. Le stesse vengono poi vendute all’asta per ricavare fondi per il restauro di opere d’arte. Durante la manifestazione Brufa in Festa nell’omonimo borgo ha grande rilievo la mostra Scultori a Brufa, alla quale hanno già partecipato numerosi noti artisti che hanno posizionato permanentemente le loro opere lungo la Strada del Vino e dell’Arte e nel borgo stesso.

Altro segno tangibile dell’importanza del vino a Torgiano è il
Museo del Vino allestito nel monumentale
Palazzo Graziani-Baglioni (1696), con degli affreschi di Paolo Brizzi nella galleria e un delizioso giardino. Il museo, inaugurato nel 1974, raccoglie oggetti connessi alla produzione, al commercio e al consumo del vino, dall’antichità ai giorni nostri. Contiene una ricca collezione di ceramiche, di antichi testi di argomento prevalentemente enologico e di stampe ed incisioni. Tra i pezzi di maggior interesse, un piatto di Mastro Giorgio (1528), una testa di Bacco attribuita a Giovanni della Robbia e un imponente torchio a trave del XVIII secolo.
E' proprio in questo borgo che si trovano le rinomate
Cantine Lungarotti.
Durante il vs. itinerario, sicuramente merita una sosta, la visita al
Museo dell'Olio.