La passeggiata è un meraviglioso viale alberato lungo circa 800 metri, tutto pianeggiante e con una suggestiva visione panoramica sugli oliveti della valle sottostante.
Da qui strade carrozzabili sterrate portano in 10 minuti ad oltre 1000 metri di quota, da cui si possono facilmente raggiungere le vette del monte Brunette a m. 1425 e del monte Serano a metri 1429.
Esiste anche una Trevi collinare-montana meno conosciuta, con chiese disseminate lungo importanti viabilità medievali e paesi arroccati sulla costa rocciosa, che si consiglia di visitare.
Tra i tanti percorsi suggeriti se ne consigliano alcuni che durante il percorso danno la possibilità di riscoprire animali o vegetazione che mai avevamo ammirato attraversando questi territori in macchina; tra i tanti si può ammirare ciò che resta delle gloriose Abbazie di S. Stefano di Manciano e di S. Croce in Val dell’Aquila (finora conosciuta solo da qualche boscaiolo).
S. Stefano di Manciano
I suoi ruderi si trovano a quota 527 m. sulla cima del monte omonimo. Nell’epoca dei comuni era considerata una posizione strategica in quanto si poteva controllare buona parte della valle trevana, da tempo molto trafficata per chi era diretto a Camerino o nella città di Ancona.
Rimangono da ammirare le mura perimetrali e l’elegante abside semicircolare, oltre naturalmente, al meraviglioso panorama che si prospetta difronte agli occhi.
La costruzione risale al secolo XII ed è considerata tra le più impontenti di quelle di allora.
Testimonianze orali raccolte nei primi anni ’70 attestavano che intorno al 1920 la chiesa era ancora ufficiata anche se saltuariamente.
S. Croce in Val dell’Aquila e dell’Eremita
Immersa in una folta vegetazione per raggiungerla si deve seguire passo-passo la guida dell’itinerario n° 7 (vedi pro-trevi).
Pur essendo ricordata in antichi scritti, non è stato semplice ritrovarla, si è scavato tra le antiche memorie, fino a quando con l’aiuto di alcuni cittadini, nascosta tra la vegetazione è affiorata l’antica Abbazia.
Notizie di questa chiesa se ne trovano già nel 1177; si trova nel versante orientale di una gola profonda e molto pittoresca, solcata da un fosso, che già il nome evoca antiche tradizioni, si chiama il ‘Fosso dell’Eremita’.
In un vecchio testo sia per la sua conformazione che per la sua strana posizione viene equiparata ad un piccolo paradiso terrestre.
Per ulteriori informazioni si può contattare la pro-Trevi tel. (+39) 0742.781.150, visitare il suo sito con indirizzo www.protrevi.com o inviare un’e-mail a protrevi@libero.it.
Per chi volesse approfittare della visita per pernottare vi consigliamo:
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