
Artigianato -
La ceramica a Gualdo Tadino
Anche Gualdo Tadino, come Deruta, fa risalire la sua tradizione ceramica al
XIII secolo. Ma la produzione di "qualità" si ha nel Cinquecento, sulla scia
di quello che stava accadendo a Gubbio con Mastro Giorgio, le cui
opere influenzarono gli artisti gualdesi. È in questo periodo, infatti, che
le maioliche vengono realizzate con lustri metallici: rosso rubino e
giallo oro. Anche qui il declino e poi la ripresa nella seconda metà
dell'Ottocento.
La rinascita a Gualdo Tadino porta il nome di Paolo Rubboli che nel
1873 diede vita all'azienda, la cui attività venne proseguita dopo la sua
morte dai famigliari. Il lustro di Rubboli è fatto di rosso rubino, rosato,
giallo oro in varie intensità, mentre le ornamentazioni sono azzurro cobalto
su fondo bianco.
Non solo i colori ma anche gli oggetti prodotti:
piatti da pompa e vasi ornamentali segnano la rinascita gualdese. Un altro
nome di artigiano si affaccia alla fine dell'Ottocento, quello di Alfredo
Santarelli, le cui opere anch'esse rievocano con grande maestria i
capolavori del Rinascimento.
Oggi la ceramica gualdese spazia dalla produzione artistica tradizionale a
quella industriale di oggetto d'uso e da arredamento. Si possono fare
compere nelle numerose botteghe e laboratori che si incontrano nella
cittadina. Ma per chi volesse sapere di più prima di fare acquisti
consigliamo di visitare il Museo Civico presso la Rocca Flea. Oltre
ad importanti e interessanti opere di pittori umbri, come Matteo da Gualdo e
Nicolo di Liberatore detto l'Alunno, sono esposte ceramiche del XIX e XX
secolo.
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"Umbria...Cuore verde d’Italia. Percorsi di qualità", Agenzia di Promozione turistica dell'Umbria, Perugia, p.36, per gentile concessione.
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