
Itinerari -
Per rocche e castelli
Papa Innocenzo VI decise di inviare in Italia nel 1353, l'energico cardinale
spagnolo Egidio Albornoz, con il compito di riportare all'obbedienza i
territori dello Stato pontificio, Per rendere definitivo e sempre visibile il
dominio papale, l'Albornoz si servi abilmente anche di architetture militari: le
rocche, fatte costruire in Umbria, nelle Marche, in Romagna, con 1a loro
imponenza caratterizzarono per sempre la fisionomia di quei territori.
Così fu per la Rocca di Spoleto (1362), dall'aspetto di un grandioso
castello signorile, per la cui realizzazione il Cardinale chiamò l'illustre
architetto Matteo di Giovannello, detto il Gattapone. Le
costruzioni perimetrali e le 6 torri angolari delimitano due cortili interni:
uno adibito a) ricovero delle truppe, l'altro detto cortile d'onore, circondato
da un portico a due piani, ad uso del governatore della città. Il Castello,
adibito a carcere fino al 1982, è stato oggetto di notevoli lavori di restauro
che hanno messo in luce pregevoli affreschi quattrocenteschi di scuola umbra. Al
suo interno sarà inoltre ospitato il museo del Ducato di Spoleto, mentre il
teatro del Cortile d'onore è già sede di alcuni degli eventi del Festival dei
Due Mondi.
Costruita quasi contemporaneamente a quella di Spoleto, anch'essa su progetto
del Gattapone, è la bella Rocca di Narni, che, come una vigile
sentinella, sovrasta il vasto territorio della conca di Terni. Imponenti (avori
di ristrutturazione promossi dal comune di Narni e dalla provincia di Terni,
hanno riportato la rocca all'antico splendore, trasformandola in importante polo
culturale della città.
Per erigere la Rocca di Orvieto, il cardinale si servì invece, nel 1364,
dell'opera di Ugolino di Montemarte, lo stesso architetto a cui sì deve
la rocca di Ancona. Poco lontano si ammira il Pozzo di San Patrizio,
costruito su progetto del celebre architetto Antonio da Sangallo il Giovane.
Splendido il panorama che si apre al visitatore raggiungendo la Rocca
Maggiore di Assisi, posta alla sommità del colle che sovrasta la città. La
rocca fu ricostruita dall'Albornoz sui resti di una precedente fortificazione
sorta per volere di Federico Barbarossa, di cui conserva la pianta trapezoidale
e le fondamenta.
Solo pochi rimangono invece i resti delle Rocche di Todi e di Spello, di
quest'ultima sono tuttavia ancora visibili le mura e una torre.
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"Umbria...Cuore verde d’Italia. Umbria Percorsi d'arte", Agenzia di Promozione turistica dell'Umbria, Perugia, p. 60, per gentile concessione.
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