Itinerari -
Le vie del lago tra storia e tradizione
Superata la città di Perugia,
proseguendo per la E 45 in direzione di Firenze, si ha la bella visione del
Lago Trasimeno, quarto lago d'Italia per estensione. Il nome è
legato a un leggenda che racconta le vicende di Trasimeno, figlio del re
della Lidia, Tirreno. Il giovane, giunto per cacciare in questi ameni
luoghi, si innamora perdutamente di Agilla, ninfa del lago. La sposa e, per
seguirla, si inabissa con lei nelle acque che, da quel momento prendono il
suo nome. Seguendo la E 45, si prende l'uscita in direzione di
Magione , prima tappa del nostro itinerario. La presenza del Castello
dei Cavalieri di Malta, risalente alla seconda metà del XII sec, che gli
abitanti del luogo chiamano comunemente "Badia", condizionò profondamente la
città fin dal tempo in cui esso era di proprietà dell'ordine dei
Gerosolimitani che lo usavano come ospedale. Poco lontano si erge la
Torre dei Lombardi , che costruita a cavallo tra il XII e il XIII
sec., con i suoi 30 metri di altezza, costituiva un importante avamposto di
avvistamento e di difesa. Da qui è possibile raggiungere il pittoresco
paesino di Montecolognola (distante circa 3 km), dove gli abitanti di
Magione, nel 1293, innalzarono un castello per loro difesa.
Rientrando nella E 45, o seguendo la
suggestiva strada interna che costeggia il lago, passata la città di
Passignano sul Trasimeno, si giunge a Tuoro. Il centro sorge sul
territorio che fece da scenario alla "Battaglia del Trasimeno", dove
l'esercito romano fu pesantemente sconfitto da quello punico comandato da
Annibale, nel 217 a. C. All'evento storico è dedicato un "Centro di
Documentazione permanente" che organizza vari itinerari di interesse
archeologico e paesaggistico, tra i luoghi della Battaglia. Presso
Punta Navaccia, al lido di Tuoro invece, è l'arte contemporanea a far da
protagonista con un originale museo all'aperto: II Campo del Sole. Si
tratta di un insieme architettonico costituito da 28 colonne/sculture di
pietra serena, estratta nelle cave locali, eseguite da alcuni tra i più
importanti artisti italiani e stranieri. Da Tuoro è anche possibile
imbarcarsi e raggiungere l'Isola Maggiore, una delle tre isole del
Trasimeno, dove anche San Francesco di Assisi sembra essere giunto nel 1211.
Un percorso museale svelerà al visitatore i gioielli dell'isola, come la
bella Chiesa di San Michele Arcangelo, risalente all'XI sec, con
interessanti affreschi di scuola umbra.
Lasciata Tuoro il nostro itinerario continua
alla volta di Castiglione del Lago. Fondata come centro etrusco dalla
vicina Chiusi e poi abitata dai Romani, Castiglione rappresentò nel VII sec.
d. C. per la Tuscia Longobarda, un importante confine difensivo contro la
Perugia bizantina. Nel 1550 poi, papa Giulio III donò il paese a sua sorella
Jacoma ed ai nipoti Ascanio e Fulvio della Corgna, che vi regnarono, come
Duchi di Castiglione del Lago, fino al 1647. Nella piazza principale
della città sorge il Palazzo della Corgna, eseguito su progetto di
Galeazzo Alessi, noto architetto perugino. Il palazzo, in pietra calcarea e
cotto, vede i suoi interni riccamente decorati: oltre agli affreschi
celebranti le imprese d'armi di Ascanio della Corgna, notevole è il ciclo
manierista di Niccolo Circignani, detto il Pomarancio. Il palazzo Ducale è
vicino, anzi collegato da un camminamento coperto, alla Rocca dei Leoni. La
fortezza (1247), uno dei più importanti esempi di architettura militare
umbra, fu costruita al tempo in cui la città venne conquistata da Federico
II di Svevia. L'edificio a forma pentagonale con quattro torri angolari, è
collocato su uno sperone calcareo che permette di dominare tutto il
Trasimeno. Oltrepassata Castiglione del Lago ci si addentra in mezzo
alle dolci colline che si aprono, da un lato, sulla distesa d'acqua del
Trasimeno e, dall'altro, sulla Valdichiana. Si percorrerà, dunque, la strada
che da Città della Pieve arriva a Panicale, passando per Paciano.
La notorietà del paese di Città della
Pieve è legata al suo figlio più illustre, Pietro Vannucci detto
il Perugino, cui diede i natali nel 1448. Numerose sono le
testimonianze artistiche del pittore presenti nella città: la bellissima
Adorazione dei Magi (1504) della Chiesa di Santa Maria dei Bianchi
e la Deposizione dalla Croce (1517) di Santa Maria dei Servi.
Città della Pieve nasce intorno al VII sec. d.C., come postazione
fortificata del Ducato Longobardo di Chiusi. NelI'VIII sec. viene edificata
una Pieve (chiesa con funzioni battesimali), dedicata ai Santi Protasio e
Gervasio, ora Cattedrale della città; qui, oltre ad alcune tele del
Perugino, troviamo un bel Crocifisso del Giambologna ed alcuni dipinti di
Pomarancio. Attribuibili quasi certamente alla mano del Pomarancio sono
anche alcuni degli affreschi di Palazzo Della Corgna, la più
importante tra le dimore signorili della città. A testimonianza del
carattere poco arrendevole dei pievesi resta invece, la Rocca, fatta
costruire nel 1326 da Perugia, per meglio controllare l'intera città e
rendere sicura la propria guarnigione. La costruzione, posta in
corrispondenza delle cinta murarie, sembra essere opera dei senesi Ambrogio
e Lorenzo Maitani, architetto, quest'ultimo della facciata del Duomo di
Orvieto. Il nostro itinerario termina a Panicale , borgo
medioevale, ancora in gran parte intatto nel suo aspetto originario, che
deriva il suo nome da "Pani calet", che significa “sta a cuore al dio Pan
(protettore della natura e delle selve)”.
Il centro urbano si affaccia come una
terrazza naturale sul lago. La visita può iniziare da Piazza Umberto I, con
il trecentesco Palazzo Pretorio e la graziosa fontana in travertino.
Salendo si raggiunge la Piazza dove si trova la Collegiata di San Michele
Arcangelo, chiesa di origine longobarda fortemente rimaneggiata nel
corso dei secoli, con all'interno, una bella tavola di Giovan Battista
Caporali, raffigurante l'Adorazione dei Pastori. Fuori dalla
Porta Fiorentina, si trova invece, la Chiesa di San Sebastiano
dove il Perugino eseguì nel 1505 il Martirio di San Sebastiano, uno dei
capolavori indiscussi dell'artista. Nei pressi di Panicale una visita
merita infine il Santuario di Mongiovino, una chiesa a forma
centrale, edificata nei primi anni del XVI sec. da Rocco da Vicenza.
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"Umbria...Cuore verde d’Italia. Umbria Percorsi d'arte", Agenzia di Promozione turistica dell'Umbria, Perugia, p. 60, per gentile concessione.
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