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PERUGIA - Pila ricchissima di rinvenimenti archeologici







Pila ed il suo territorio occupano la zona a sud ovest di Perugia e sono interessati da importanti rinvenimenti archeologici.

Il paleolitico umbro è qui rappresentato dal giacimento di superficie di Pila che ha restituito molto materiale, conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Perugia, consistenti in dischi, punte e raschiatoi ed una grande quantità di selce argillosa, testimonianza di soggiorno dell'uomo quaternario, in quella località facilitata dalle condizioni boschive e dalla esistenza di corsi d'acqua, perenni come Genna, Caina, Nestore che scorrono nelle vallette di questa regione.

Una stazione preistorica
Il Genna scorre tra una serie di collinette che ne fiancheggiano le rive e che dovettero, in antico, costituire le sponde di un più lungo corso d'acqua. Sulla sua destra, in località denominata il "Pino" a oriente di Pila, si profila un terrazzo costituito da terreno alluvionale ghiaioso, ricco di concrezioni calcaree; dalla zona provengono dischi e raschiatoi. Il rinvenimento fa pensare che al "Pino" esistesse una stazione preistorica.

Insediamenti età del ferro-Bronzo
Nella non lontana Ponte della Pietra recentemente è stato rinvenuto un insediamento perilacustre in ambiente umido, databile in base ai materiali all'età del bronzo finale - inizi del ferro: di questo sono state individuate buche, al cui interno erano resti di legno e pietre per la zeppatura dei pali che dovevano sorreggere un assito di legno, per staccarsi dalla zona paludosa ed evitarne il diretto contatto.

Direttrice stradale etrusca
La zona di Pila era anche interessata dalla direttrice stradale che in epoca etrusca congiungeva Perugia ed Orvieto, nel tracciato che da S. Sisto passava per Strozzacapponi, Castel del Piano, S. Biagio della Valle, Spina rag- giungendo così i confini del territorio perugino, non di- stante neanche dall'altro tracciato viario che per giungere ad Orvieto, partendo da Perugia, traversava le necropoli del Frontone, di S. Costanzo, del M. Corneo e, seguendo una via tuttora esistente, toccava S. Enea, S. Valentino, Cerqueto. Infine da menzionare è la famosa statua dell'Arringatore, Aule Metele, conservata al Museo Archeologico di Firenze, sulla cui provenienza si discute ancora: Pila, nel comune di Perugia, o Sanguineto nel comune di Tuoro.

Rinvenuta nel 1566, è una statua in bronzo, alta cm 179, eseguita mediante la tecnica della cera persa, in sette parti distinte, poi saldate insieme. Ritrae un personaggio di età matura, i capelli a ciocche sono aderenti alla calotta, il volto è reso con minuzie di dettagli in modo veristico. Vestito di toga exigua con bordo decorato che copre una tunica, con un angulus clavus (striscia verticale al lato) ed ha calcei di tipo romano ai piedi.
La statua può essere datata al II-inizi del I sec. a.C.


Informazioni Iat di Perugia 075.075.5728.937.








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