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Gualdo Tadino - Trekking escursione: Sentiero del Fontanile di Campitella

Di seguito riportiamo un esempio di itinerario realizzato dal CAI Sezione di Gualdo Tadino. Per tali percorsi, su richiesta, è possibile usufruire di un accompagnatore messo a disposizione dalla stessa.
N.B. : Per tutti gli itinerari, ove non segnalato, il luogo di partenza è la sede del CAI di Gualdo Tadino.

Valsorda GUALDO TADINO
Sentiero del Fontanile di Campitella - sentiero n. 208

Percorso: Piazza Martiri - Rocca Flea - Convento Zoccolanti - Eremo S.Marzio - Sorgenti Della Rocchetta - Valle Del Fonno - Grotta Di Frate Fava - Fontanile Di Campitella - Balza Di Mezzogiorno
Sentiero Italia: Valsorda
Dislivello: 800 mt
Tempo di percorrenza: 4.00 ore
Difficoltà: EE
Presenza di acqua: Si


DESCRIZIONE:
Partendo dalla Rocca Flea, si sale sulla strada asfaltata alla nostra destra e da li si raggiunge il muro di cinta del Convento dei Frati Zoccolanti. A questo punto, occorre scendere a destra, costeggiando il muro di cinta. Dopo circa 200 metri si prende la strada che sale alla nostra destra, che in breve tempo ci conduce nei pressi dell'Eremo di Santo Marzio.

Davanti si possono ammirare la Gola della Rocchetta con a destra il Monte Fringuello e leggermente a sinistra, incombenti, le pendici del Monte Serrasanta.

Si procede scendendo leggermente, lasciandosi a sinistra una casa elegantemente ristrutturata, con gradonature sostenute da muretti in pietra. Dopo circa trecento metri la strada incrocia la rotabile asfaltata che sale attraverso il vecchio stabilimento per l'imbottigliamento di acqua minerale; si svolta a sinistra lungo tale direttrice e subito si arriva poco sopra alla sorgente della Rocchetta; proseguendo per questa strada, che subito diventa sterrata, si entra nella Gola della Rocchetta. La strada, quindi, aumenta la sua pendenza, diventa una carrareccia dal fondo sconnesso, la valle si stringe ulteriormente con le pareti rocciose a strapiombo divise da pochi metri: sulla destra appare un solco scavato dall'acqua della larghezza di una trentina di centimetri che sale su una parete quasi verticale per qualche centinaio di metri entrando in una grotta. È la Coda del Diavolo, che ha dato origine a svariate leggende che vedono all'opera il rè degli inferi; continuando, la gola gradualmente si apre, il pendio della carrareccia si addolcisce dando origine, qualche centinaio di metri più avanti, ad una zona più aperta denominata Pian della Croce nelle cui vicinanze, sulla destra, c'è la grotta di Frate Fava.

Si abbandona la strada sterrata prendendo sulla sinistra un sentiero che, salendo leggermente, conduce al monte Serrasanta in direzione di una piccola forra; dopo trecento metri circa, la pendenza del tratturo aumenta e, piegando a destra, si inerpica su per le rocce raggiungendo in poco tempo il Fontanile di Campitella.

Si segue il sentiero all'interno della faggeta sempre salendo verso nord-est in un impluvio naturale del monte Serrasanta; non ci vuole molto per uscire dal fitto bosco e toccata una piccola radura che si apre dinanzi a noi, si affronta un sentiero che, salendo in leggera salita, taglia il monte Serrasanta in direzione Ovest fin sopra la Balza di Mezzogiorno, uno strapiombo che sovrasta la città di Gualdo.

È il balcone dell'Umbria da cui si gode una visuale unica sulla valle sottostante e oltre, fino a incontrare in lontananza i profili dolci delle colline della nostra regione. Si entra per il resto dell'itinerario nella zona dei prati.

Lasciandosi alle spalle la Conca di Gualdo, si raggiunge il crinale antistante procedendo lungo tale spartiacque in notevole pendenza attraverso le Crocette; man mano che si sale, la fatica dell'avanzare viene ricompensata da panorami di straordinaria bellezza, e quindi si giunge all'Eremo di Serrasanta, il punto più elevato dell'escursione a 1348 metri di quota.

Si lascia l'eremo scendendo verso nord per una vecchia mulattiera scoscesa e sassosa, fino al sottostante largo pianale sterrato Belvedere Santo Stefano, su cui arriva una rotabile sterrata proveniente da Valsorda; a sinistra di tale slargo si imbocca una stradina ciottolosa che si percorre in leggera pendenza per un breve tratto, quindi si abbandona attraversando un lungo pendio a prato e la strada sterrata (Valsorda-Serrasanta) verso una località denominata Pian di Buceto. In direzione est nel prato, lungo un canale naturale tra due rilievi, si prende un fratturo in discesa; dopo circa cinquecento metri si incontra sulla sinistra una piccola costruzione in pietra, adibita a rifugio per pastori, e tutt'intorno recinzioni per il ricovero degli ovini.

Dirigendosi in direzione nord—est si entra nella vasta valle prativa Valsorda, dalle linee dolci in leggera pendenza, che si percorre facilmente, tagliata longitudinalmente da una rotabile sterrata; si giunge, dopo un chilometro e mezzo, su un 'area in cui sono presenti varie strutture abitative, parcheggio, una fontanella di acqua potabile e la rotabile asfaltata proveniente da Gualdo Tadino e, dopo appena trecento metri, si trova

il Ristorante Clelia, da cui parte una strada sterrata che in leggera salita arriva al Rifugio CAI, posto tappa del Sentiero Italia.


Malgrado le modifiche subite nel corso degli anni, il paesaggio della Valle del Fonno cattura ancora per il suo fascino tutto particolare: la natura selvaggia della gola con le pareti rocciose e incombenti a strapiombo, con rupi maestose, offre scenari ed emozioni degne delle Alpi; la Valle del Fonno si apre a ventaglio con un paesaggio che diventa via via meno aspro man mano che si sale, con fitti boschi di faggio che prendono il posto della vegetazione rupicola e la presenza ancora più in alto dei grandi spazi delle cime con i crinali erbosi, estremamente panoramici e facili da percorrere. La vegetazione presenta dei caratteri di tipo mediterraneo nelle zone più riparate mentre predominano elementi floristici continentali nelle zone più esposte; sulle rupi, nei canaloni sono ben evidenti le stazioni rupestri del leccio; lungo i pendii più dolci del monte Serrasanta e del monte Fringuello troviamo boschi misti formati da carpino e orniello con inseriti elementi di roverella e di cerro. Sui prati, nel periodo delle fioriture primaverili, spettacolari ed imponenti, è possibile ammirare un illimitato campionario floristico con bucaneve, crochi, ranuncoli, narcisi, orchidee, viole, genziane.

LEGENDA
Scala delle difficoltà escursionistiche
T= Turistico [percorso senza grandi dislivelli che si snoda su sentieri ben evidenti, comunque non oltre quattro ore di cammino]
E= Escursionistico [percorso che si snoda in gran parte su sentieri vari con tratti anche ripidi, comunque non oltre quattro ore di cammino]
E E= Escursionisti Esperti [Percorso che si svolge su sentieri e tracce, anche a quote elevate, presenta frequenti tratti ripidi ed esposti. E' necessario un adeguato equipaggiamento e preparazione fisica.]
E E A= Escursionisti Esperti con Attrezzatura [Percorso con caratteristiche quasi alpinistiche. Può presentare - attraversamento di nevai e ghiacciai; - lunghi tratti attrezzati; - passaggi su roccia di 1° grado. Sono indispensabili requisiti fisici e tecnici adeguati.]
A= Alpinistico [Itinerari che richiedono conoscenza delle manovre di cordata, l'uso corretto di piccozza e ramponi, buon allenamento ed esperienza di alta montagna.]


INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI:
CAI (Club Alpino Italiano) sezione di Gualdo Tadino - viale Don Bosco n. 80 - 06023 Gualdo Tadino - Pg
Tel. e Fax: +39 0759142213
E-mail caigualdotadino@umbriaonline.com

Sono disponibili escursioni di mezza giornata e di una giornata su richiesta.
Si consiglia di consultare il calendario delle escursioni preorganizzate.


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